Marketing in tempi di crisi

October 24, 20253 min read

Fare marketing in tempi di crisi: chi investe adesso sarà il leader di domani

Quando arriva un periodo di crisi, la reazione più istintiva delle aziende è sempre la stessa: tagliare.
Tagliare le spese, tagliare il personale se serve, e soprattutto tagliare il marketing.

Eppure, se guardiamo la storia – e anche i numeri – è proprio chi continua a investire in marketing nei momenti delicati che poi raccoglie di più.
Perché riesce a mantenere alta la brand awareness, a restare presente nella mente delle persone e a trasmettere solidità anche quando tutto intorno traballa.

Non nascondersi paga sempre

Chi si nasconde, si dimentica.
Chi continua a comunicare, invece, resta vivo nella percezione del pubblico.
E quando la tempesta finisce, vince chi ha mantenuto visibilità e fiducia.

Perché nei momenti di incertezza, la certezza diventa il prodotto più richiesto.
Le aziende che continuano a farsi vedere, a raccontarsi e a mostrare competenza, trasmettono sicurezza e diventano il punto di riferimento del settore.

E anche se nel breve periodo non sempre si vedono risultati immediati, è proprio quella presenza costante che fa la differenza quando il mercato riparte.

Le persone non smettono di comprare

In tempi di crisi, le persone non smettono di comprare.
Certo, cambiano le abitudini, si fanno scelte più selettive, ma continuano a spendere per ciò che considerano necessario o di valore.
E chi continua a comunicare manda un messaggio chiaro: “Siamo qui, siamo solidi e sappiamo quello che facciamo.”

Questo vale per tutto: dalle grandi aziende internazionali fino ai negozi locali o alle piccole imprese di provincia.

Meno concorrenza, più visibilità

Un altro aspetto che molti dimenticano è che nei momenti di crisi cala la concorrenza pubblicitaria.
Molte aziende tagliano i budget marketing, e questo significa una cosa sola: meno rumore.

Chi resta in gioco si ritrova con più spazio, più attenzione e spesso anche con costi più bassi per raggiungere il proprio pubblico, ad esempio in advertising o visibilità online.
Certo, non è una regola matematica – i costi dipendono dal settore – ma storicamente le crisi hanno sempre “ripulito” il mercato da chi non aveva basi solide o una strategia chiara.

Cosa ci insegna la storia

Kellogg’s durante la Grande Depressione

Negli anni ’30, mentre tante aziende americane tagliavano la pubblicità per sopravvivere, Kellogg’s fece l’opposto: aumentò la spesa in marketing e lanciò nuovi prodotti come i Rice Krispies.
Risultato: nel 1933 i profitti dell’azienda crescevano del 30%, mentre il concorrente diretto Post crollava.
Fonte: The New Yorker

Un esempio lampante di come chi resta visibile nei momenti duri, raccoglie i frutti quando il mercato torna a respirare.

rice krispies kellogs

Lo studio McGraw-Hill (recessione 1981-82)

McGraw-Hill Research analizzò oltre 600 aziende durante la recessione USA del 1981-82.
Quelle che mantennero o aumentarono gli investimenti in marketing registrarono nei cinque anni successivi una crescita delle vendite del 256%, contro il 19% di chi aveva tagliato tutto.
Fonti: Trio Solutions BlogWharton School

Tradotto: il marketing, in tempi di crisi, non è un costo, è un acceleratore di ripresa.

Investire sì, ma con strategia

Ovviamente, investire non significa buttare soldi a caso.
Bisogna farlo in modo intelligente:

  • usare canali misurabili, dove si può capire cosa funziona (ads, SEO, email, lead generation);

  • creare contenuti di valore con storytelling autentico;

  • sfruttare automazioni e intelligenza artificiale per ottimizzare tempi e risorse;

  • fidelizzare i clienti già acquisiti, premiandoli con valore, vantaggi o esperienze.

Questo vale sempre, ma nei momenti di crisi diventa ancora più vitale.

Il coraggio paga

Ogni crisi è un test: c’è chi la subisce e chi la usa come trampolino.
Il mercato dimentica in fretta chi sparisce, ma premia chi resta e continua a comunicare.

Perché il vero segnale di forza, oggi, non è sopravvivere: è continuare a farsi vedere mentre gli altri si nascondono.

E spesso, proprio allora, si aprono nuove opportunità: quelle fette di mercato lasciate libere dai competitor che non hanno retto.


Succede nel grande business, ma anche nei piccoli centri, nei negozi, nelle imprese locali.
Continuare a comunicare in tempi difficili serve a crescere, e a trasmettere positività, in un periodo dove la positività – proprio come le finanze – è merce rara.

Consulente Marketing e Freedom Builder AI certificato.
Aiuta le imprese ed i professionisti a crescere e a sviluppare il loro business.

Luca Mazzante

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